Secondo appuntamento del ciclo di incontri che il Comune dedica ai cittadini sui temi della Comunicazione, dell’Educazione Civica, della lingua italiana e dei nuovi media. Dopo “Casa Petrarca Lab”, la rassegna ha cambiato nome (diventando “Figline e Incisa Lab”) e location e si divide tra il Municipio di Figline e il Palazzo Pretorio. Da aprile a giugno, a parlare di “Media e Società: vizi e virtù della Rete” saranno vari relatori (scarica il programma completo).
Sabato 6 maggio alle ore 10 presso il Palazzo Pretorio di Figline (piazza San Francesco, ingresso libero) si parlerà di “Il linguaggio (dell’odio) in Rete: come promuovere una cultura digitale”, con Vera Gheno (Accademia della Crusca), Bruno Mastroianni (giornalista, docente universitario e ideologo di #disputafelice) e Federica Giuliani (Project manager e trainer); modera l’incontro la giornalista Chiara Baglioni.
Nei prossimi incontri interveranno inoltre Virginia di Giorgio (illustratrice di Virgola, la pupetta più famosa del web, protagonista del blog www.diariodivirgola.it), di Giulia Scarpaleggia (ideatrice e food blogger di Juls’Kitchen.com) e di Sara Gazzini (nota sui social come La Gazza, che è anche il nome del suo blog personale e ironico), che parleranno delle potenzialità del web e di come sia possibile trasformare una passione in lavoro.
Il progetto “Figline e Incisa Lab” si inserisce in un percorso che il Comune sta condividendo con le scuole per la promozione di una cultura digitale. Essere giovani al tempo dei social, infatti, significa non riuscire ad immaginarsi un mondo “senza”. Senza connessione internet, senza wifi, senza smartphone, senza pc né tablet. Ma significa anche beneficiare, rispetto alla generazione precedente, di un vantaggio informatico: essere nativi digitali. Un vantaggio “biologico” che porta a credere che, quando si parla di informatica, giovani e giovanissimi non hanno nulla da imparare ma, al contrario, possono trasformarsi in insegnanti doc, soprattutto nei confronti delle classi d’età over.
C’è un però: sapere usare gli strumenti digitali non rende immuni dai pericoli della Rete. E le cronache quotidiane lo dimostrano: dal bullismo di strada a quello online, dalle chiacchiere da bar (spesso infondate) alla diffusione di notizie false a colpi di tweet e condivisioni, che fanno montare la polemica e alimentano leggende metropolitane, fino a toccare punte di violenza verbale e di odio che magari, offline, si fa più fatica a manifestare.
Come se ne esce? Puntando tutto proprio su quella generazione che, tecnicamente, non ha nulla da imparare. Ed è così che sta partendo una collaborazione tra il Comune e le scuole secondarie (di primo e secondo grado) del territorio, in chiave formativa ed educativa. L’obiettivo è avviare un percorso di promozione della cultura digitale verso chi gli strumenti digitali già li usa (studenti in primis, ma anche genitori e professori), per insegnare loro che tutto ciò che finisce online ha delle conseguenze (positive o negative) sulla vita reale. Lo hanno le notizie false, che possono essere smascherate verificandone la fonte, e lo ha un linguaggio dell’odio, che spesso colpisce quanto un pugno nello stomaco. Sarà un percorso da costruire tutti insieme, in cui nessuno è escluso, in cui tutti potranno mettere a disposizione le proprie conoscenze: ragazzi, genitori, insegnanti e istituzioni uniti per promuovere la cultura digitale.