Penultimo incontro della settima edizione del Gruppo di Lettura “Il Giardino”
“L’università di Rebibbia” di Goliarda Sapienza
Lettura e commento a cura di Lucia Bruni
L’opera:
Per scrivere il suo romanzo capolavoro “L’arte della gioia” Goliarda Sapienza si ridusse in assoluta povertà e andò persino in galera per aver rubato una manciata di gioielli. E quel fremito letterario per il quale era disposta a ung esto disperato si mantiene in queste pagine, in cui racconta la sua detenzione a Rebibbia, scuola di vita, vera e propria università che insegna, senza illusioni e le ipocrisie della vita ordinaria, la dura e autentica dimensione della convivenza umana. Ma in quell’universo freddo e spietato, Goliarda scopre anche cosa vuol dire solidarietà, calore, amicizia, spontaneità, impossibili nel mondo di fuori dove si è meno liberi e meno sicuri. Intellettuale libera e anticonformista, Goliarda Sapienza ci offre, con sguardo lucido e penetrante, uno spaccato sorprendente che rovescia tutti i nostri stereotipi su una realtà sconosciuta e per questo tanto rivelatrice.
L’autrice:
Goliarda Sapienza (1924-1996) nasce a Catania da famiglia socialista rivoluzionaria. A partire dai sedici anni visse a Roma, dove studiò all’Accademia di Arte Drammatica. Negli anni Cinquanta e Sessanta recitò come attrice di teatro e di cinema lavorando, tra gli altri, con Luchino Visconti (in Senso), Alessandro Blasetti e Citto Maselli. Al suo primo romanzo, Lettera aperta (1967), seguirono Il filo di mezzogiorno (1969), L’università di Rebibbia (1983), La certezza del dubbio (1987), e, postumi, L’arte della gioia (1998), i racconti di Destino coatto (2002), Io, Jean Gabin (2010), Il vizio di parlare a me stessa (2011), La mia parte di gioia (2013), le poesie di Ancestrale (2013), Elogio del bar (2014), Tre pièces (2014) e Appuntamento a Positano (2015). In suo nome è stato istituito il premio letterario Goliarda Sapienza “Racconti dal carcere”.
Testi ed evento a cura del Centro Sociale Il Giardino