Palazzo Pretorio

La Storia

La Storia del Palazzo 

Documentato dall’Aprile 1293, il Palazzo podesteriale è stato più volte rimaneggiato nel corso dei secoli. Trasformato in carcere alla fine degli anni dell’Ottocento, dopo che alla metà del Settecento aveva assunto la denominazione di Pretorio, deve l’aspetto attuale al progetto di restauro che l’architetto Ezio Cerpi elaborò nel gennaio del 1926.

All’interno è conservato un olio su tela raffigurante “Alessando de’Medici che tenta di rapire una monaca” dipinto dal pittore figlinese Egisto Sarri tra il 1885 ed il 1895, metre all’ingresso si trova la campana, staccata dalla torre del palazzo, fatta fondere nel 1384 dal Comune di Firenze per il castello di Susinana nell’alta valle del Senio e assegnata al Comune di Figline nel giugno 1387 dalla Signoria fiorentina.

Nella cappella dedicata ai caduti della grande guerra è collocata dal 1931 una pala d’altare in terracotta invetriata del 1515-1520 attribuita a Benedetto Buglioni.
Dopo la riapertura avvenuta nel febbraio 2003, a seguito di un intervento di restauro, è divenuto sede dell’archivio comunale preunitario con documenti dal 1365 al 1865 e di altri fondi archivistici che vanno dal 1364 al 1985.

Nel 2011 è stato posizionato all’ingresso del palazzo un palio dipinto da Lorenzo Bonechi, stimato pittore figlinese scomparso nel 1994.